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Cinque Terre a piedi: i muretti Patrimonio Unesco


"La regione costiera ligure nella zona delle Cinque Terre costituisce un patrimonio di alto valore paesaggistico e culturale. La disposizione e la conformazione dei piccoli paesi e dei terrazzamenti sulle colline che li circondano, costruiti sormontando le difficoltà di ripidi e scoscesi terreni, racchiude chiaramente in se la storia e la cultura degli insediamenti di questa regione nel corso di un millennio"

cinque terre terrazzeCosì il rapporto Unesco descriveva le Cinque Terre nel 1997, anno in cui i cinque borghi, insieme a Portovenere, l'isola Palmaria, il Tino e il Tinetto, vennero dichiarati Patrimonio dell'Umanità. Tra punta Mesco e punta Montenero, l'uomo ha plasmato il territorio nel corso dei secoli, dando luogo al paesaggio che oggi tutti possiamo ammirare. Un paesaggio fatto di storia, cultura e fatica profusa dagli abitanti di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso per forgiare un territorio ostile, che altrimenti sarebbe rimasto per lo più arido, costruendo migliaia di chilometri di muretti a secco lungo le ripide colline. Una monumentale architettura che si affaccia sul mare: 7000 km lineari di muri a secco, senza alcun legante cementizio, sono coltivati a vigneto secondo quella che viene definita una viticultura eroica.

 

muretti a secco cinque terre"Quelli erano tempi veramente duri. La miseria era spaventosa, a Manarola l'unica risorsa era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro e sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato come una dichiarazione di resa. Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati ai loro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in proprio." (Pietro Riccobaldi, Straniero indesiderabile). Queste poche parole bastano a darci un ritratto esaustivo di quella che era la vita quotidiana alle Cinque Terre nei secoli passati, una vita che ci parla di una popolazione di agricoltori più che di marinai, la cui caparbietà è tutta espressa in quei muretti a secco che compaiono qui circa un migliaio di anni fa come ingegnoso espediente per contenere i terreni da coltivare una volta terrazzati. Partendo spesso là dove battono le onde, salgono su, lungo il pendio verticale, tutti costruiti a mano con materiali poveri, terra e pietre, delimitando migliaia di piccoli e minuscoli appezzamenti di terra, chiamati in dialetto cia’n.

 

cinque terre muri a seccoQuali sono stati i frutti di tutta questa fatica? A parte i vini delle cinque Terre, che meritano un capitolo dedicato, le Cinque Terre producono fin dal Medioevo un olio extravergine di oliva dop (denominazione di origine protetta), amaro e piccante al punto giusto; le erbe aromatiche, che nascono spontanee e che vengono utilizzate per esaltare i sapori dei piatti della cucina locale; zucchine, bietole, borragine ed “erbette” selvatiche. Nei terrazzamenti lungo i pendii più bassi si trovano i limoni, un altro prodotto tipico delle Cinque Terre, decantati dal poeta Eugenio Montale, da cui si possono assaporare tutti i suoi derivati che arricchiscono la tradizione culinaria locale come il limoncino, la crema, la marmellata di limoni e la torta al limone.

 

vigneti cinque terreSe queste sono le premesse, allora per conoscere la vera natura delle Cinque Terre, il carattere genuino nascosto agli occhi delle migliaia di turisti che si limitano a gironzolare in paese, il modo migliore è quello di percorrere a piedi le Cinque Terre e i terrazzamenti. Sentieri, mulattiere e scalinate centenarie hanno scandito lo scorrere del tempo dei borghi, rappresentando per secoli le uniche vie di collegamento, rallentando il progredire del progresso, cosa non necessariamente negativa. Sospesi tra terra e cielo, tra mare e monti, i terrazzamenti sono percorsi da sentieri che attraversano i vigneti, alternati da strisce coltivate con ulivi e, laddove l’uomo ha ceduto la mano alla natura, dalla macchia mediterranea con i suoi cespugli di euforbie, ginestre, cisti bianchi e rosei, le agavi e l’elicriso che rendono le Cinque terre una terra colorata e profumata di natura e sapori di una volta.

 

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Il Treno, sicuramente il mezzo di viaggio migliore per visitare le Cinque Terre e lasciarsi incantare dalla bellezza del mare ligure. Dal 16 Marzo è in servizio il treno 5 Terre Express per viaggiare comodamente tra La Spezia Centrale, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso e Levanto con unico biglietto a tariffa singola, approfittando dell'offerta di 100 treni al giorno, 7 gg su 7, ogni 15 minuti