Siete in vacanza in Liguria? Amate le isole e i paesaggi incontaminati? Allora, non perdetevi una giornata al Pozzale. Immaginate di salire su una barca e, in meno di mezz’ora, trovarvi immersi in una natura quasi selvaggia. Possibile? Sì, se vi trovate in vacanza alla Spezia, nelle Cinque Terre e nell’entroterra. Partendo dalla Passeggiata Morin della Spezia, navigherete nel Golfo dei Poeti e arriverete al Pozzale, una località con poche eguali. Non diciamo questo a caso: una manciata di miglia nautiche dopo aver mollato gli ormeggi - a bordo di un traghetto di linea (attivo da giugno a settembre) o con uno dei nostri transfer privati via mare (contattateci per una quotazione all’indirizzo mail: info@arbaspaa.com ) -, e potrete vivere un’esperienza d’eccezione.
Nel cuore del Golfo dei Poeti, dopo aver ammirato da lontano la bellezza mozzafiato del canale di Portovenere con il paese sullo sfondo e la magnifica chiesa di San Pietro all’orizzonte, andrete oltre lo spettacolare scoglio fortificato di Torre Scola e finalmente scoprirete il lato meno noto della Palmaria, gioiello delle acque del Levante Ligure. Nel versante orientale dell’isola, dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco, troverete ad attendervi un paesaggio lunare, fatto di scogli, piccole spiagge, una folta vegetazione e non solo.
Il vento e il canto dei gabbiani vi daranno il benvenuto in quest’area selvaggia, che guarda ad un’altra delle isole di questo tratto di mare: il Tino – zona militare non accessibile, tranne che nel giorno di San Venerio, il 13 settembre - , che con il suo faro guida tutti i naviganti giunti ai confini del Mar Ligure. Qui, sono pochi i segni della presenza umana e non vi aspettate un’esperienza all’insegna del puro comfort: eccettuata l’area di competenza dell’Aeronautica Militare, da cui si può solo passare tramite alcuni viottoli sterrati, l’unico servizio è costituito dal bar-ristorante affacciato sul mare. Il resto è pura natura. Perdetevi nelle calette dopo la punta della Mariella, che potrete raggiungere anche percorrendo a piedi il sentiero che parte dal Terrizzo: spiagge di sassi e ciottoli vi accompagneranno nel mare, quasi subito profondo, blu e trasparentissimo.
Dietro di voi, una lussureggiante macchia mediterranea: ginestre, mirti, cisti, arbusti e una lunga pineta sotto cui potrete cercare riposo ed ombra nelle ore più calde e – perché no? – trovare un momento di relax; con il continuo frinire delle cicale, colonna sonora naturale di questa vostra giornata, non sarà difficile conciliare il sonno. Oltre agli onnipresenti gabbiani, potrete far conoscenza con altre specie quali il rarissimo tarantolino, un piccolo geco presente anche sulle altre isole del golfo, alcuni rapaci e le capre, non autoctone, ma oggi molto diffuse sulla Palmaria.
Dopo aver fatto il bagno (non dimenticate la maschera e il boccaglio per lo snorkeling: potrete osservare fondali pieni di vita) lasciate per ultima la parte più suggestiva: la visita alla cava abbandonata di fronte al Tino. Uno spettacolo di fronte all’altro: da una parte l’isola verde, piena di vegetazione, dall’altra le “torri” di marmo create dal lavoro dell’uomo, che lasciano senza parole chi si avventura al loro cospetto (durante l’esplorazione, fate attenzione e tenetevi a distanza di sicurezza), i resti delle gru utilizzate per l’estrazione. Sono in rovina anche le casette dei cavatori, che testimoniano una vita e un’attività ormai parte del passato e la cui presenza rende ancora più affascinante questo speciale tratto di costa.
Cosa portare con voi:
Il Treno, sicuramente il mezzo di viaggio migliore per visitare le Cinque Terre e lasciarsi incantare dalla bellezza del mare ligure. Dal 16 Marzo è in servizio il treno 5 Terre Express per viaggiare comodamente tra La Spezia Centrale, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso e Levanto con unico biglietto a tariffa singola, approfittando dell'offerta di 100 treni al giorno, 7 gg su 7, ogni 15 minuti