Il sentiero dell'eremo della Maddalena a Monterosso

E' notizia di questi giorni che gli studenti dalla scuola elementare e media di Monterosso al Mare, guidati delle docenti Marina Gargani e Maria Vittoria Pozzi, hanno realizzato una brochure bilingue italiano/inglese sul sentiero ad anello Monterosso – Maddalena. La brochure rientra nel progetto "Movers... alla ricerca di luoghi da riscoprire", realizzato all’interno del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento 2014-2020”, con l' obiettivo di potenziare la lingua inglese e di favorire la riscoperta e la valorizzazione di un luogo – il sentiero che conduce all’Eremo della Maddalena – ricco di storia e di attrazioni naturali, ma al di fuori dei percorsi battuti dai turisti.

Corredato da belle immagini, l'opuscolo illustra l'itinerario che parte dalla fine della zona pedonale di via Roma, dove, a lato del torrente Pastanelli, si trova l'imbocco del sentiero ad anello. Si costeggia il torrente, attraversato da due antichi ponti in pietra, superati i quali inizia la salita tramite una storica scala in pietra che conduce au muri dei coltivi, alla lecceta interrotta qua e là dalla macchia mediterranea, pini marittimi e castagni. Si arriva in località La Maddalena, antica sede di una comunità di monaci benedettini, dove si prende l'innesto del sentiero 509 che fa parte della Strada dei Santuari e che riporta a Monterosso paese. Lungo l'itinerario ci si imbatte in limonaie e uliveti, un'edicola votiva dedicata alla Madonna di Soviore, una insolita “pianta delle farfalle” (Buddleja davidii), gli immancabili muretti a secco. Queste sono notizie parziali ricavate dalla brochure che potete scaricare in forma completa sul sito del comune di Monterosso, oppure in formato cartaceo presso la Pro Loco Monterosso sul Lungomare di Fegina e presso il Palazzo Comunale in piazza Garibaldi.

Eremo della Maddalena

L'eremo della Maddalena, oggi location privata per cerimonie e vacanze, si trova su una collina a circa 3 km dal paese di Monterosso: già intitolato a S. Lorenzo in Terriccio, ospitò una sede di monaci benedettini dipendenti dal monastero di S. Gerolamo della Cervara di Portofino e la prima menzione risale al 1244. Il complesso è formato da una chiesa e monastero. La chiesa ha un semplice impianto ad aula unica rettangolare ed è realizzata con blocchi di arenaria. L'abside sembra poggiare su strutture più antiche formate da pietre più piccole e rozzamente squadrate. Il monastero è situato attorno a due lati di un piccolo chiostro con arcate semicircolari sorrette da colonnine in laterizio. Originariamente era dotato di un criptoportico con arcate a sesto ribassato che furono poi rimaneggiate in semplici finestre in data imprecisata. Al piano superiore le celle originarie, oggi trasformate in camere, sono coperte con volte a vela. Nel 1327 il monastero, già in stato di abbandono, venne affidato dalla comunità di Monterosso a Fra Bartolomeo da Vicenza, che raccolse qui una comunità di eremiti e ne divenne rettore. Nel XVIII secolo fu definitivamente dismesso.

Foto: lamaddalenacinqueterre.it, prolocomonterosso.it, PN Cinque Terre