Edito da Pietro Dotti
Mi hanno chiesto di scrivere un articolo su Levanto. Forse perché qualche anno fa ho scritto un libro, o forse, solamente, perché sanno che di questo posto, dove vengo da quasi 40 anni, sono innamorato.
Levanto non è mai banale. E’ il suo modo di premiarti perché ci sei arrivato. Infatti non è un posto di passaggio; è sempre una scelta.
foto credit the Crowded Planet
Il mare non è mai banale. Con la spiaggia soddisfi i bimbi e le persone anziane; ma se solo hai una barchetta, o una canoa (che puoi anche affittare) ti si apre un mondo di mare pulito, grotte, pesci, insenature, colori, emozioni, sassi bianchi e tondi, rocce rosse. A destra in un’ora potrai essere a Portofino; a sinistra a Portovenere; guardando a sud in poco meno di 3 ore puoi toccare la Corsica. E poi in mezzo le Cinqueterre.
SUP con Brothers Surf House
La gente non è mai banale. Qualcuno dice di venire qui perché sono tutti pazzi ed in effetti una piccola dose di pazzia aleggia in paese. Ma è una pazzia positiva, che crea dei bei personaggi. Anche creativi. Molti vi sono arrivati e mai più ripartiti. All’inizio se sei foresto ti guardano con un po’ di diffidenza; ma dopo un po’ non è difficile diventare uno di loro. Basta essere un po’ pazzo…
Il cibo non è mai banale. A Levanto mangi mediamente bene. Puoi trovare tutta l’espressione della cucina ligure o cose che si fanno solo qui, come i Gattafin, frittelle piene di erbette e formaggio. Il pesce la fa da padrone e le acciughe sono le regine. Ma anche pesce relativamente povero come i Rondanini, i pesci Spatola (che qui chiamano lama) accanto a quello ricco come orate, branzini, saraghi, ricciole, tonni, spada etc. Da un po’ di anni si sono anche ingegnati a fare dei vini molto buoni. In autunno scoppia il tripudio di funghi, perchè le colline nei dintorni sono piene di castagni.
I Gattafin di Levanto
Passeggiare per Levanto non è mai banale. Puoi scoprire angoli incantati che erano porto, castello, magazzini medievali, chiese gotiche, ville e tanto verde. Puoi inoltrarti per sentieri che ti porteranno per boschi con mille profumi e panorami mozzafiato. Verso le Cinqueterre o verso l’interno a scoprire borghi abbarbicati non si sa come sulla montagna, che sono stati ben conservati e poco rovinati.
Via Garibaldi, Foto credit Serena Puosi
A Levanto anche la fatica non è mai banale. C’è il popolo dei ciclisti, che sanno che di pianura ce n’è poca… e che per salire, salire, salire dovrai faticare. Ma sono tanti e sono tante le strade bellissime che ogni tanto ospitano il Giro d’Italia ed ogni anno la Granfondo. C’è il popolo dei podisti, gente che corre, corre, corre: salgono al Mesco, vanno a Framura, li trovi dappertutto. E poi c’è il popolo dei surfisti che quando c’è Libeccio è una festa… A Levanto surfano anche i bimbi piccoli e i surfisti arrivano un po’ da tutte le parti. La mareggiata fa sembrare Levanto molto California ed ogni volta è uno spettacolo.
Anche le manifestazioni non sono mai banali. Pensate che il Carnevale è a Ferragosto… Carri, maschere, tutto il paese coinvolto in una festa senza fine. E la Mangialonga: 10 chilometri a piedi a scoprire il cibo ed i borghi magici su e giù per le colline: ogni borgo un piatto; ogni piatto un borgo…E De Gustibus la passeggiata enogastronomica attraverso il centro storico di Levanto, con visita agli edifici medievali e agli antichi “carrugi” e degustazione delle specialità locali. E Amfiteatrof, il festival di musica colta che rende magiche chiese, parchi e borghi. E tante altre.
Tuffo sotto le stelle, 10 agosto.
E poi ci sono
le Gallerie. Un modo non banale di collegare Levanto a Bonassola e Framura e forse, domani, a Monterosso. Un recupero architettonico studiato per unire paesi bellissimi e regalare ai turisti passeggiate in relax o gite in bicicletta o jogging al riparo dalla pioggia con scorci su un mare incontaminato.
Le Gallerie tra Levanto, Bonassola e Framura
E ci sarebbero tante altre cose da raccontare. Magari la prossima volta. O magari
venite a Levanto e le scoprite da soli.
Mamma mia! Forse ho scritto un articolo un po’ banale…
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