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L'Area Marina Protetta delle Cinque Terre: importanti iniziative


Dissuasori contro la pesca a strascico nell'AMP Cinque Terre

L'Area Marina Protetta delle Cinque Terre è stata istituita con il decreto del Ministero dell'Ambiente del 12 dicembre 1997 e comprende i Comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e per una piccola porzione Levanto.
Il decreto attuativo e il disciplinare dell'AMP vietano la pesca a strascico nelle acque della riserva, valutando -oculatamente- l'alto impatto ambientale di questo tipo di pesca che viene praticato trainando, mediante lunghi cavi d'acciaio, reti appesantite da catene che arano letteralmente il fondale. In questo modo tali attrezzi prelevano, oltre alle specie ittiche, anche componenti bentoniche , alghe, larve e uova causando un rilevante danno all'ambiente marino.

Nonostante i controlli sul rispetto delle disposizioni in materia di pesca a strascico siano condotti con indubbia professionalità dal personale di sorveglianza ( in particolare nella persona del Comm. Bassi Andrea) in sinergia con la locale Capitaneria di Porto della Spezia, non di rado alcuni "pescatori" hanno sconfinato nelle acque proibite con le proprie imbarcazioni. La difficoltà del controllo consiste nella tipologia di pesca praticata: le imbarcazioni effettuano veri e propri "blitz" all'interno delle acque vietate trainando la rete per un tempo limitato e allontanandosi subito dopo, non dando tempo ai controllori di coglierli in flagranza.

Il progetto "M.A.R.E" - Misure antistrascico per il ripolamento ecosostenibile - finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare, è frutto della collaborazione fra Area Marina Protetta delle Cinque Terre e la società Reef Consulting e prevede l'affondamento di blocchi di calcestruzzo "sea friendly" nei quali sono inseriti pesanti uncini in acciaio. La presenza sul fondale di questi blocchi rappresenta un valido deterrente contro la pesca illegale  in quanto,  in caso di "incoccio" di uno di essi, la rete sarebbe irrimediabilmente danneggiata con un consistente danno economico per l'operatore.


Il sentiero sub per disabili si rimette a nuovo

Il suggestivo percorso sommerso nelle acque di Monterosso, si tira a lucido per ospitare il primo raduno di sub non vedenti, in arrivo alla fine del mese di Agosto.

Il sentiero, realizzato per i disabili dall'Area Marina protetta Cinque Terre, è stato sottoposto ad un nuovo intervento di manutenzione.
Il ricco e suggestivo percorso subacqueo, che si estende circolarmente per duecento metri sul fondale di fronte al promontorio di Punta Corone, è stato completamente monitorato e riqualificato, procedendo alla sostituzione della boa di riferimento e della vecchia cima, colonizzata da organismi marini che ne rendevano difficoltoso lo scorrimento manuale.
«Il cavo di riferimento, lungo il quale il sub si muove scendendo anche ad una profondità di 12 metri, deve essere regolarmente sostituito quasi ogni anno, perchè viene incrostato o meglio colonizzato dagli organismi marini.-spiega Dario Ferrari, sub del Diving Punta Mesco-.
La zona di immersione offre varie tipologie di fondale che vanno da quello roccioso a quello sabbioso, mostrando anche molte specie animali e vegetali.
Si possono ammirare infatti le pregiate praterie di Posidonia Oceanica e la Pinna Nobilis, ma anche cernie, aragoste e murene.
Con la nascita del Parco, in questi dieci anni, c'è stato un rapido e  notevole ripopolamento delle specie scomparse».

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