Consigliati
da CinqueTerre.com

Il vino delle Cinque Terre e la sua storia


La coltivazione della vite alle Cinque Terre racconta di sudore e fatica da tempi immemori. Infatti, si tratta di una attività molto antica, risalente all'età del Bronzo. La vite compare nell'area mediterranea e in Liguria, intorno alla fine del IV millenno a.C. Nella parte orientale del Mediterraneo abbiamo tracce di commercio del vino intorno al 2.400 a.C.

Saltiamo all'epoca romana, così scriveva Plinio nella sua Storia Naturale:

"Nella provincia Narbonese, in Liguria e in parte dell'Etruria è considerato un errore piantare le viti contro tramontana, ma allo stesso tempo è considerato buono metodo ricevere questo vento di traverso; infatti esso tempera in quei luoghi la calura estiva, anche se soffia per lo più con tale violenza da scoperchiare i tetti delle case".

 

E così è il paesaggio delle Cinque Terre: ricco di venti e povero di acque, un ambiente ostile alla crescita dei vigneti. Eppure, qui ce l'hanno fatta, rendendo il vino la punta di diamante delle Cinque Terre. Le viti non vengono coltivate a parete, ma sdraiate, all'altezza massima di un metro, più spesso di 50 cm dal suolo; le piante sono protette dai venti tramite i celebri muretti a secco, che proteggono, riflettono il sole favorendo la maturazione dell'uva, creano spazio e contengono il terreno. Si vendemmia in ginocchio e poi si trasportano le ceste per migliaia di scalini (solo recentemente tramite trenini) rendendo ogni bicchiere di vino prezioso e sudato.

Secondo la nostra fonte:

Analisi spettrografiche hanno dimostrato che il vino bianco delle Cinque Terre è particolarmente ricco di sali, che vengono depositati nel terreno, a seguito dell'arrivo dei venti di mare, e quindi si tratta di vini che sono utili per combattere le fatiche, o, come scriverà il bottigliere di un papa, sono di "gran nodrimento alli vecchi" (AA.VV "Vini e vigneti delle Cinque Terre" 1984).(Enrico Calzolari "Megaliti di crinale nelle Cinque Terre")

Proprio la scoperta di questa particolare caratteristica dei vini delle Cinque Terre ha reso possibile mantenere la produzione nel territorio e scongiurare imitazioni.

Molti sono stati gli scrittori ed artisti che nella storia hanno scritto del vino delle Cinque Terre. Tra i più famosi ricordiamo:

Boccaccio nel Decamerone racconta come il bandito Ghino di Tacco fece bere ad un suo prigioniero, un bel bicchiere di vernaccia di Corniglia: "Allora in una tovaglia bianchissima gli portò due fette di pane arrostito e un gran bicchiere di vernaccia di Corniglia".

 Petrarca, nel poema Africa narra del vino di Monterosso: "Da qui vigneti illuminati dall'occhio benevolo del sole e dilettissimi a Bacco si affacciano su Monte Rosso e sui gioghi di Corniglia, ovunque celebrati per il loro dolce vino".

Il bottigliere di papa Paolo III Farnese (1534-1549), che era solito bere "vino che viene dalla riviera di Genova, et il meglio è di una terra detta Monterosso" riportava: "Tali vini non sono da bere a tutto pasto...Di tale vino Sua santità nono beveva, ma alcuna volta alla gran tramontane faceva la zuppa, ovvero alla stagione del fico buono. mangiatolo mondo et inzuccherato, gli beveva sopra di tale vino, massime del dolce et amabile et diceva essere gran nodrimento alli vecchi.."

La moglie del pittore svizzero A. Bocklin (1827-1901) narrava: "Egli andava volentieri a passeggio nella strada da San Terenzo a Lerici, chè nella piccola città vi era una affumicata osteria di marinai, dove egli entrava volentieri, sia per fare studi, sia per il vino delle Cinque Terre, un vino bianco assai forte che gli piaceva molto".

 

Viaggia
con Facilità

Il Treno, sicuramente il mezzo di viaggio migliore per visitare le Cinque Terre e lasciarsi incantare dalla bellezza del mare ligure. Dal 16 Marzo è in servizio il treno 5 Terre Express per viaggiare comodamente tra La Spezia Centrale, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso e Levanto con unico biglietto a tariffa singola, approfittando dell'offerta di 100 treni al giorno, 7 gg su 7, ogni 15 minuti